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lunedì 16 agosto 2010

TRATTORIA LE MOSSACCE. NETTARE ED AMBROSIA. UN GRANDE AMICO E UN PANINO DE GLI DEI.

CI SONO MOMENTI DELLA VITA NON RETORICI,NON GRANDIOSI,NON DA FURORI TARDOROMANTICI,MA SEMPLICISSIMI, QUASI DELUDENTI PER LA SEMPLICITA’ CHE LI CARATTERIZZA
e tuttavia in grado di entrare nel profondo dell’anima (e non solo dell’animo), di raggiungere poi i centri sovrasegmentari e mielinizzati che, in modo pur sempre misterioso ,a mio parere, avvalendosi nella loro funzione di quel “quid” di mistero che elude la scienza e che sovente viene definito Metafisica,danno significato al vivere,all’essere,al mondo del “sentire”.

E sono due grandi momenti da me vissuti,molto diversi l’uno dall’altro,ambedue vissuti a pranzo alla trattoria LE MOSSACCE.

Due eventi che a taluni possono apparire banali o comunque non degni di diventare argomenti da trattare ,almeno il primo dei due,su di un sito come questo interamente dedicato a manifestare la simpatia e l’affetto che nutro per una trattoria,sia pure una eccezionale trattoria e un superbo luogo di incontro umano, come LE MOSSACCE in Firenze.
Eccoli,ambedue,1) il sacro ed il 2)profano (profano nel significato puramente etimologico di fuori dal tempio,fuori da la sacralità).

1) Sacro.
A LE MOSSACCE ho potuto ricontattare un caro amico con cui da tempo avevo perduto i contatti,una persona di grande valore umano,anche scrittore, e contemporaneamente un ex-combattente,di quelli “veri”,di quelli che nella Marina Italiana della seconda guerra mondiale hanno combattuto in mille luoghi diversi,luoghi e tempi dove la guerra era più guerra che altrove e dove si moriva con estrema facilità senza speranza di glorie e di postume celebrazioni.

2) Profano.
Invitato a pranzo a LE MOSSACCE da un caro amico ,ho incontrato recentemente i CARCIOFI FRITTI de LE MOSSACCE,una vera e propria divinità profana,che bisogna conoscere sperimentalmente onde poterne parlare; niente hanno essi dei comuni carciofi fritti pressochè conosciuti da quasi tutti.

E lì,quel giorno,ho coronato un sogno mai prima realizzato: ho costruito un panino recante fra le fette di pane una catasta alta 5 centimetri di carciofi fritti sovrapposti e mi è sembrato di toccare l’Olimpo.
L’Olimpo di Omero, con l’ambrosia dei carciofi fritti ed il nettare del vino de LE MOSSACCE.

Ed in quel momento Omerico ho compreso che se i filosofi di Patristica e Scolastica avessero al loro tempo conosciuto quei due beni che stavo gustando li avrebbero essi utilizzati per le loro ben note argomentazioni volte a dimostrare l’esistenza di Dio.

1 commento:

  1. Goloso chi sei veramente? io quel gatto credo di conoscerlo perchè era su Facebook qualche anno addietro.Mia sorella probabilmente è una tua amica.Questo post è bello e in parte un po' commovente per la parte "sacro".ciao.

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