Mi volto verso destra mentre esco dalla Trattoria Le Mossacce e subito dopo l'incrocio con Borgo Albizi ,sul lato opposto della strada vedo il Palazzo de' Pazzi. Come non andare con il pensiero a quella domenica del 26 aprile 1478 ed ai giorni immediatamente successivi? Come non rileggere le descrizioni del Machiavelli e del Guicciardini di quegli eventi che il Poliziano (che fu presente all'aggressione in chiesa) chiama "Pactiana Coniuratio?
"Fu preso lo arcivescovo, che, come dissi, era rinchiuso in palagio, e subito fu impiccato alle finestre del bargello; fu impiccato con lui Iacopo suo fratello, consapevole di ogni cosa, fu impiccato un altro Iacopo Salviati, el quale era stato piú anni inimico dello arcivescovo, e di poi riconciliatosi, non sapendo nulla, per la sua mala sorte l'aveva la mattina accompagnato in palagio; furono impiccati tutti quegli perugini ed armati erano seco ed in tanta confusione e furore alcuni etiam innocenti. Fu preso Franceschino, che sendosi per la furia ferito da se medesimo in uno calcagno e però non avendo potuto fuggirsi, si era ridotto in casa, donde sendo cavato e condotto in palagio, fu subito al luogo degli altri impiccato, fu preso el cardinale in Santa Liperata, e per la furia e rabbia del popolo a pena vi fu condutto salvo; fu preso Giovan Batista da Montesecco; furono impiccati el dí piú di cinquanta, né credo mai Firenze vedessi un dí di tanto travaglio. El dí sequente messer Iacopo, che si era fuggito, non sendo ancora fuora del territorio nostro fu preso ed esaminato fu impiccato.-….
….Renato fu etiam impiccato el dí medesimo.-….
…Giovan Batista da Montesecco fu tenuto parecchi giorni preso; esaminato diligentemente, confessò essere venuto a Firenze per comandamento del conte suo padrone ed avere preso el carico di amazzare Lorenzo…fugli tagliato el capo.-…
…Fu confiscata la roba di tutti, levate le arme per la città, ordinato che alcuni rimasono di quella famiglia mutassino, massime nelle cose del palagio, el nome, fatto decreto che le figliuole e sorelle de' morti e confinati non si potessino per alcuno tempo maritare."
(Così descrive quanto avvenuto in quei giorni il Guicciardini in Storie Fiorentine,cap. IV)