Metti che un giorno,a pranzo a Le Mossacce,fra un pesto genovese su tagliatelle fatto come Dio comanda con toscanissimo basilico della Casa coltivato a Rignano sull’Arno e uno spezzatino degno delle mense Medicee,ti accorga di avere come compagno di tavola un bravissimo professore di violino dell’Orchestra del Maggio Fiorentino.
Metti anche che tu sia ,oltre che un goloso , un appassionato di musica.
Può accadere che tu approfitti della cordialità che caratterizza i musicisti per poter dialogare appassionatamente e porre loro domande volte a colmare la tua curiosità perché la musica.sorella della matematica ,come diceva Bertrand Russel, ti affama di curiosità proprio come la Matematica.
Così accadde a me quel giorno che al tavolo ebbi accanto quel professore e ne approfittai per chiedergli chiarimenti sul celebre Bolero di M.Ravel e ne ottenni gratuitamente una prestigiosa lezione di Storia della Musica mescolata ad un po’ di Analisi Musicale..
E così parlò il professore:
“Uno dei pezzi più sconcertanti che la storia della musica conosca” secondo il musicologo e compositore G. Manzoni.
Nato nel 1928 come balletto per la ballerina russa Ida Rubinstein che poi lo avrebbe danzato sopra di un tavolo, ( più o meno come qui ,nella foto , la celeberrima dea della danza Silvie Guillem), il Bolero inizia nella tonalità di Do magg. in “pianissimo” ,con il solo flauto, su un ritmo impercettibile ma pulsante di tamburi per passare poi a strumenti o a gruppi di strumenti sempre diversi, in un “crescendo” irresistibile che diventa poi una vera e propria ossessione sonora e ad una allucinante tensione sonora e ritmica quasi insopportabile fino ad esplodere, poco prima della fine, in una tremenda modulazione dal Do magg al Mi magg che allenta quella irresistibile tensione e poi finisce nuovamente in Do Magg.
Facilissimo verificare tutto ciò ascoltandolo su Youtube.
Incredibile la sensazione liberatoria data da quella modulazione Do magg-Mi maggiore.
Lo studioso era senz'altro il grandissimo matematico G.Sestini che io non ho potuto conoscere ma di cui la fama è molto nota e non certo solo a Firenze.Mio padre lo ha avuto come docente di Meccanica Razionale allora in Via del Parione.
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