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sabato 4 settembre 2010

"LE MOSSACCE DIVINA" ULTIMO RIFUGIO DELLA CULTURA FIORENTINA: IL PANE VERO, "L'ESPRIT DE FINESSE" DI BLAISE PASCAL, IL PROFUMO DEI FORNAI ARTIGIANI DI ANNI ADDIETRO E QUELLO DEL GLICINE IN FIORE DE LE VILLE FIORENTINE.




A Le Mossacce Divina  non solo lo spezzatino  fa sognare ,non solo tutte le pietanze ,i formaggi , gli affettati ed il vino Chianti Classico e Chianti Rufina sono oggetto di desiderio smisurato.

Chi è abbastanza sensibile nel gusto e mantiene ancora “l’esprit de finesse  descritta da Pascal  nei suoi Pensieri” e magari non è giovanissimo e quindi ricorda le cose buone così care a i  fiorentini e a i toscani qualche anno addietro, noterà che il pane portato in tavola a Le Mossacce è di qualità superiore .alla media.

Ha un sapore che fa venire in mente il ricordo del  ”pane vero”, del pane cioè non frutto di una produzione industriale regolata da un microprocessore identico a  quello delle centraline elettroniche dell’automobile  ma il ricordo del pane  di  creazione artigiana , pane fatto da le mani dell’uomo e non da la macchina ,impastato da mani sapienti insomma, il pane cioè del tempo in cui a Firenze erano diffusissimi  i fornai  (altra razza in estinzione), veri e propri artigiani che cuocevano a legna e che quando al mattino prestissimo riempivano le ceste riempivano anche la città di un profumo sublime che giungeva fino a decine di metri dal negozio.

Ebbene ,il pane de Le Mossacce, ne sono certo,è prodotto da chi ha ancora la sapienza ed il sentimento dei fornai di un tempo e, nonostante   che egli ,il fornaio che lo fornisce a Le Mossacce ,debba fare i conti con le rigide normative vigenti oggi anche ne la produzione di questo sacro alimento, riesce tuttavia a prepararlo con “umanità”,mettendo nell’impasto anche un po’ de la sua spiritualità,de la sua anima ,come è dovuto  all’artista vero.

E fa sempre piacere che a tavola scatti in mente il ricordo delle cose buone di un tempo come il profumo del pane e il profumo del glicine in fiore che a primavera adornava una volta i cancelli delle ville e dei giardini di Firenze..



4 commenti:

  1. Gabrio Giannerini,prov. di Pisa5 settembre 2010 alle ore 09:36

    Signor Goloso ho trovato il blog cercando su Google blog.Io non abito più a Firenze dal 2008 ma Le mossacce la ricordo bene e il pane era veramente eccezionale tanto che io lo immergevo nel vino e ne andavo pazzo.Ma la gente di oggi credo che invece dell' "Esprit de Finesse" prediliga "L'esprit de geometrie" e non noti più la differenza fra la realtà di oggi e quella ormai passata.

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  2. Carlo Alberto De M.,Pisa,di passaggio a Firenzee.8 settembre 2010 alle ore 10:39

    Sto guardando da giorni su Google il suo blog “Le Mossacce divina” che mi sembra sia stato aperto in Agosto.Le debbo fare complimenti per l’abilità con cui gestisce il sito che contiene anche lezioni scientifiche di alto livello ma soprattutto mi sono piaciuti i post 1)“un segreto svelato..” dove ho imparato fatti storici che non conoscevo e che sono seriamente suffragati da archivio Corriere della Sera e il post 2)sul pane che si mangia da voi a le mossacce.E’ uno scritto bellissimo che parla della Firenze di un tempo che fu.
    Io sono di passaggio a Firenze per lavoro in Istituto statale solo per 3 ore per pochi giorni e purtroppo non ho ora la possibilità di venire a pranzo da lei.Ma spero di poterlo fare presto.
    La saluto.
    Carlo Alberto De M.,Pisa.

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  3. Cittadino di Rignano sull'Arno30 novembre 2011 alle ore 11:06

    Grande Fantoni,un signore vero!

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